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Mario Cucinella Architects in Gaza: una scuola “green” e autosufficiente


Lavori al via per la prima scuola ecologica nel territorio di Gaza. Il progetto porta la firma dell’architetto Mario Cucinella, che già nel 2010, in occasione del tavolo tecnico tenutosi a Ramallah, in Cisgiordania, ne proponeva la realizzazione. L'inaugurazione del cantiere è attesa entro l'anno.
Il progetto, dal nome “Gaza Green School”, si è sviluppato a partire da considerazioni legate alle criticità che questi luoghi presentano, quali la carenza di risorse idriche e gli elevati costi delle fonti di approvvigionamento energetico.Un nuovo modello di edificio scolastico autonomo sia dal punto di vista energetico che idrico è il risultato di orientamenti progettuali definiti secondo le regole dell’ecoarchitettura.
Soluzioni innovative per il recupero delle acque piovane e il trattamento delle acque grigie e nere mediante la fitodepurazione contribuiscono - insieme all'adozione di sistemi costruttivi semplici e l’impiego di risorse rinnovabili - a coprire i fabbisogni e limitare i costi.
Il prototipo pensato da Cucinella prevede una fondazione a platea in cemento armato, capace di ridurre gli sbalzi termici negli ambienti interni, al di sotto della quale un’intercapedine d’aria ospita le tubazioni di un impianto geotermico ed i serbatoi di acqua piovana.I condotti d’acqua sono progettati con una struttura prefabbricata a doppio anello in cemento armato, solidarizzata alla fondazione: alcune tubazioni saranno riempite con il terreno di risulta degli scavi, altre costituiranno un vero e proprio canale di ventilazione naturale, innescata dall’effetto camino.La copertura dell’edificio ideata come doppia lamiera munita di cavità areata e moduli fotovoltaici amorfi integrati, assolverà, invece, alla funzione di ridurre il guadagno termico dell’involucro edilizio, nonché l’ingresso della luce naturale.
Finanziato dalla Islamic Development Bank, il progetto è frutto della collaborazione tra l'UNRWA (The United Nations Relief and Works Agency for PalestineRefugees in the Near East), l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino Oriente ed il noto studio italiano.

Il sistema costruttivo è quindi composto da tre elementi distinti:
1) una platea di fondazione in cemento armato utilizzata anche come massa termica, la quale contribuisce a ridurre le oscillazioni di temperatura all’interno degli ambienti. Al di sotto di essa vi è un’intercapedine d’aria riempita di ciottoli nella quale confluiscono le tubazioni interrate che permettono di pre-riscaldare l’aria in inverno e preraffrescarla in estate grazie allo scambio termico col terreno. Al di sotto della platea sono collocati anche i serbatoi di acqua piovana e delle acque reflue, dimensionati in modo da soddisfare la domanda d'acqua complessiva dell’edificio per le pulizie, i servizi igienici e l’irrigazione.
2) pilastri di cemento prefabbricati: due anelli di tubi in calcestruzzo (diametri esterni di 2,22 mt e 1,5 mt) dei condotti d'acqua sono qui usati come casseforme verticali a perdere. Nell’intercapedine tra i due anelli vengono inserite le barre filettate per il getto di cemento che rende solidali le colonne con la platea di fondazione. Parte dei pilastri è riempita con la terra di scavo (al fine di ridurre i costi di smaltimento), mentre altre colonne, vuote, vengono usate come un condotto per la ventilazione naturale (sfruttando l’effetto camino indotto dai camini solari). Tutti questi pilastri hanno un’enorme massa termica e riducono al minimo le oscillazioni di temperatura all’interno degli ambienti.
3) la copertura assolve la funzione di terzo moderatore bioclimatico, regolando l’ingresso della luce naturale e limitando i guadagni termici attraverso l’involucro. Esso è composto da una doppia lamiera con una cavità interna ventilata la quale permette di limitare il rischio di surriscaldamento grazie anche al trattamento superficiale esterno ad alta riflettanza. Il tetto, dimensionato correttamente per favorire il recupero delle acque piovane, integra moduli fotovoltaici amorfi. Inoltre la forma della copertura interna e la sua altezza favorisce la stratificazione dell'aria e la ventilazione.


Promuovere la qualità degli spazi destinati all’istruzione e all’apprendimento dei ragazzi si coniuga all’esigenza di incentivare lo sviluppo sostenibile e non solo di certi Paesi, traducendosi nell’intenzione di costruire ben cinque scuole verdi nei prossimi anni.





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