Un auditorium temporaneo donato dalla provincia autonoma di Trento ad una città dilaniata dal terremoto e la possibilità di crescita attraverso la promozione della cultura musicale, per la quale L’Aquila già negli anni precedenti al terremoto poteva vantare una ruolo d’onore. Collocare un edificio caratterizzato da un forte potenziale aggregativo, in un punto strategico tra il centro storico e l’ingresso al Parco del Castello, risponde all’obiettivo di riportare all’interno della città storica le attività culturali propulsori della rinascita e del miglioramento della qualità di vita cittadina, ormai da tre anni costretta a fare i conti con difficili condizioni.
IL PROGETTO
L’idea progettuale proposta dall’architetto Renzo Piano e dal suo team di progettazione predilige l’uso di forme pure, che nella loro astrattezza riescono a risolvere la delicata questione dell’inserimento di un edificio moderno all’interno di un contesto storico consolidato.
Gli spazi dell’auditorium sono distribuiti in tre cubi indipendenti ma collegati tra loro da passerelle in vetro e acciaio. Quello centrale, il principale, ospita la sala concerti con 238 posti, mentre i cubi minori posti ai lati sono destinati ai servizi per il pubblico, con il foyer e il bar, ai camerini e agli spazi per gli artisti. L’area antistante i tre cubi è stata riorganizzata in modo da individuare uno spazio in grado di ospitare eventi all’aperto perfettamente integrato nel parco, le cui origini risalgono agli anni Trenta. In seguito a uno studio sulle specie arboree presenti,inoltre, si è provveduto alla piantumazione di nuovi alberi per risarcire in alcuni punti il profilo vegetazionale e per rimarcare la centralità prospettica verso il Castello cinquecentesco.
PRINCIPI DI SOSTENIBILITA’ E TECNOLOGIA COSTRUTTIVA
La struttura adottata per tutti i cubi è realizzata con travi in legno alle quali sono collegati a secco pannelli composti da strati di legno lamellare. Questa tecnologia, conosciuta col nome di X-lam, permette di coniugare numerosi aspetti tra i quali un alto grado di sostenibilità, di risparmio energetico e rispondenza ai requisiti antisismici, i quali sono garantiti anche dalla collocazione di isolatori sismici elastomerici al di sotto della platea che sorregge la struttura lignea.
Nel trattamento esterno delle superfici il materiale protagonista è sempre il legno di abete, proveniente dalla regione del Trentino Alto Adige e sottoposto ai test di controllo previsti dall’istituto di ricerca IVALSA. Una trama di doghe orizzontali di colori differenti e termotrattate è stata collegata alla sottostruttura in modo da creare un’intercapedine e sfruttare i benefici del sistema di facciata ventilata.
LA COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITA’
Un’importante iniziativa, portata avanti nel corso dei mesi della costruzione dell’opera, ha riguardato la collaborazione con l’Università dell’Aquila e la facoltà di Ingegneria, che l’Architetto Renzo Piano ha fortemente voluto fin dal principio. Attraverso la redazione di un report giornaliero,un gruppo di studenti ha documentato da vicino tutte le fasi costruttive più importanti e gestito un “info-point” per fornire informazioni riguardanti l’attività svolta in cantiere. Un’iniziativa degna di nota per avvicinare la popolazione e cominciare a gettare i semi per affermare l’importanza della conoscenza partecipata all’interno di una città.
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