e sarà l’edificio ecosostenibile più grande del mondo. La sua punta più alta raggiungerà i 450 metri e la sua superficie complessiva sarà di 2,5 milioni di metri quadrati, così estesa che è stato definito una città nella città. Non un vero e proprio
edificio quindi, quanto una specie di città coperta in grado di ospitare 30 mila abitanti e negozi, alberghi (per un totale di 3000 camere), musei, cinema, teatri e addirittura una pista di pattinaggio sul ghiaccio, tutti meravigliosamente efficienti dal punto di vista energetico.
E’ Norman Foster l’autore di questo immenso progetto che avrà la forma di un vulcano, una gigantesca spirale costellata da terrazze-giardino che serviranno ad evitare le dispersioni termiche dell’edificio nel gelido clima russo. Eh sì perché questo progetto, che modificherà lo skyline della città di Mosca, è definibile ambizioso non solo per le sue colossali dimensioni, ma anche per il sito in cui verrà realizzato, caratterizzato da temperature invernali davvero bassissime. E’ stato sicuramente un evento eccezionale, ma nel gennaio del 1987, a Mosca vennero raggiunti i -39 gradi centigradi!
E in un clima così rigido, evitare le dispersioni termiche non basta: per garantire il comfort degli occupanti, è necessario ricorrere alla climatizzazione artificiale. Lo studio di Foster ha quindi pensato di sfruttare l’energia derivante da fonti rinnovabili predisponendo sistemi di generazione dell’energia a basso impatto ambientale come pannelli solari e turbini eoliche.
Ma una città chiusa da un’immensa copertura, non rischia di essere buia? No se la copertura è progettata così bene da far filtrare la luce e sarà apribile, in modo da consentire la ventilazione naturale in estate.
Commenti
Posta un commento