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La dieta mediterranea è la prima amica dell'acqua. Lo dice la doppia piramide

Gli alimenti più consigliati hanno anche il minore impatto in termini di consumo di risorse idriche.
L'impronta idrica, cioè quanta acqua consumiamo effettivamente nelle nostre attività e in ciò che mangiamo, è uno dei principali indicatori - anche se tra i meno conosciuti - della sostenibilità ambientale. Per misurare il reale impatto dei singoli alimenti, il Barilla Center for Food & Nutrition ha ideato il modello della doppia piramide alimentare e idrica, che mette in relazione la tradizionale piramide alimentare con il relativo impatto dei suoi componenti: questa comparazione mostra come gli alimenti della dieta mediterranea, per i quali si consiglia un impiego frequente e regolare, abbiano il minore impatto in termini di consumo di risorse idriche.
DOPPIA PIRAMIDE - Allo stesso tempo, quei cibi per cui la piramide alimentare consiglia un consumo moderato risultano essere quelli con la più alta impronta idrica. Adottare abitudini alimentari maggiormente «idrovore», ad esempio troppo ricche in grassi e zuccheri, risulta essere negativo non soltanto in termini di salute per l’uomo, ma anche per il benessere del pianeta. La doppia piramide alimentare e ambientale e la piramide alimentare e idrica sono state selezionate ed esposte dal Comitato del World Water Forum di Marsiglia tra i migliori modelli alimentari per la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse idriche.
IMPRONTA IDRICA - Se ad esempio, produrre un pomodoro richiede 13 litri di acqua, per una fetta di pane ne servono 40 , 100 grammi di formaggio «costano» 500 litri, un hamburger 2.400 litri d’acqua, una T-shirt 2 mila litri, un paio di scarpe di cuoio 8 mila. Più in generale, il consumo d’acqua virtuale giornaliero per alimentarsi varia da circa 1.500-2.600 litri nel caso di una dieta vegetariana a circa 4.000-5.400 litri per una ricca di carne.


QUI trovate un interessante documento sulla doppia piramide!

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