Passa ai contenuti principali

Hus 1. La casa bella e complessa, come la natura

“Volevo provare a costruire una casa che fosse bella e complessa, come la natura”. Queste erano le intenzioni dell’architetto svedese Ottesjö Torsten, che ha realizzato, in una valle sulla costa occidentale della Svezia, una piccola abitazione capace di integrarsi perfettamente e allo stesso tempo di interagire con l’ambiente circostante. Riprendendo i precetti dell’architettura organica, la casa tenta di imitare, nella forma e nei materiali, un gigantesco tronco d’albero cavo.






Le pareti sono costituite da superfici a doppia curvatura realizzate in legno, così come i pavimenti e la copertura; la trama irregolare del rivestimento esterno e l’irregolarità dell’andamento longitudinale richiamano la complessità e l’infinità di forme che la natura riesce a produrre. L’ interno si articola intorno alla cucina, e complessivamente si sviluppa in soli 25 metri quadri, che però garantiscono un buon comfort abitativo per due persone, lasciando spazio per eventuali ospiti.


La caratteristica principale della piccola abitazione è infatti, l’essere stata progettata a misura d’uomo. Zona notte, sala da pranzo e soggiorno, un disimpegno e altre funzioni ben integrate all’interno, e una terrazza all’aperto, completano il progetto. L’isolamento riveste fondamentale importanza, soprattutto viste le temperature piuttosto rigide che si raggiungono in inverno. Tutta la superficie esterna, così come tutti i raccordi, è rivestita da uno strato di isolante a base di cellulosa, interamente biodegradabile e resistente all’acqua. La struttura è molto leggera, antisismica e ha inoltre buone prestazioni di resistenza e stabilità. Altra caratteristica interessante è che Hus1 può essere facilmente spostata e trasportata su strada, senza che sia necessario smontarla. Del resto anche l’arredamento è stato interamente costruito all’interno dell’abitazione, sia per poter sfruttare al meglio gli spazi, sia per quel senso di insieme e di omogeneità di progetto che in questo modo si riesce ad ottenere.



Commenti

Post popolari in questo blog

Bioarchitettura nel centro d’infanzia sostenibile a Padova

Settembre, tempo di riapertura delle scuole. Oggi parliamo di un centro d’infanzia terminato a Padova nel 2010 ma  attualissimo per le sue caratteristiche sostenibili, riduzione del fabbisogno energetico e delle emissioni , principi che stanno alla base della sua realizzazione. La progettazione di questa scuola d’infanzia che comprende asilo nido e scuola materna, si è dimostrata attenta e sensibile ai principi della  bioarchitettura  (forma dell’edificio, orientamento, prestazioni dei materiali, benessere, ecc.) e in particolare per quanto riguarda le soluzioni energetiche adottate. Per esempio  il controllo dell’irraggiamento solare  si concretizza attraverso una tipologia di vetri basso-emissivi, schermature tramite pensiline ombreggianti e un tetto verde di copertura che garantisce l’equilibrio termico e il microclima degli ambienti. Un  sistema di recupero delle acque piovane  permette il loro riutilizzo per lo scarico dei bagni e per l’irrigazione. La  ventilazione natural

Case prefabbricate in legno: su misura, sostenibili, evolute

Nonostante le case costruite in legno abbiano in tutto il mondo una storia millenaria, sono ancora molti in Italia a credere che solo il calcestruzzo sia sinonimo di resistenza, durata e solidità. Tuttavia, negli ultimi anni l'attenzione di privati, tecnici e imprenditori verso le costruzioni in legno anche prefabbricate, è cresciuta sensibilmente. Le strutture in legno, soprattutto dopo il sisma dell'Aquila, sono oggi viste come  un'alternativa possibile  e non più solo come una stravaganza. LA RESISTENZA SISMICA Il legno, un materiale antico ma sempre nuovo e dalla  facile lavorazione , è sinonimo di leggerezza e flessibilità, caratteristica quest'ultima che garantisce un'ottima  resistenza sismica , dimostrata tra l’altro dai test realizzati nell'ambito del “ progetto Sofie ” Edifici costruiti interamente in legno resistono a simulazioni di terremoti, in particolare un edificio di sette piani rimane in piedi ed è perfettamente agibile dopo un ter

L’auditorium del Parco di Renzo Piano nel centro storico de L’Aquila

Un auditorium temporaneo donato dalla provincia autonoma di Trento ad una città dilaniata dal terremoto  e la possibilità di crescita attraverso la promozione della cultura musicale, per la quale L’Aquila già negli anni precedenti al terremoto poteva vantare una ruolo d’onore. Collocare un edificio caratterizzato da un forte potenziale aggregativo, in un punto strategico tra il centro storico e l’ingresso al Parco del Castello, risponde all’obiettivo di riportare all’interno della città storica le attività culturali propulsori della rinascita e del miglioramento della qualità di vita cittadina, ormai da tre anni costretta a fare i conti con difficili condizioni. IL PROGETTO L’idea progettuale proposta dall’architetto Renzo Piano e dal suo team di progettazione predilige l’uso di forme pure, che nella loro astrattezza riescono a risolvere la delicata questione dell’inserimento di un edificio moderno all’interno di un contesto storico consolidato. Gli spazi dell’au