Miguel Angel Roca, architetto argentino, ha scelto Calamuchita Valley come angolo di mondo per realizzare un’abitazione bioclimatica, il suo personale luogo di riposo e di contemplazione in cui il paesaggio circostante è protagonista con i colori delle sue montagne e dei suoi filari di alberi che si modificano con la variazione della luce durante il giorno e con l’alternarsi delle stagioni. Grazie all’attività di docente all’Università di Cordoba ha potuto utilizzare quest’opera come suo manifesto, un manifesto che racchiude i concetti principali del suo modo di fare architettura.
ORGANIZZAZIONE INTERNA
E’ chiaro il suo riferimento all’approccio di Louis Kahn nell’organizzazione della pianta in cui spazi serviti e spazi serventi sono articolati in modo da garantire una struttura funzionale e piacevole da abitare. Al centro del corpo principale in pietra locale è collocato un soggiorno molto ampio, luogo dello stare ma anche del riposo, con i servizi – cucina, lavanderia, servizi igienici e sgabuzzino – ai quattro angoli, separati ed evidenziati chiaramente anche tramite l’utilizzo di un differente materiale. La residenza, inizialmente costituita esclusivamente da questa parte, è stata ampliata tramite l’aggiunta di una “torre” in legno ruotata di 45° in cui sono stati collocati una camera da letto, uno studio e un terrazzo coperto.
RAPPORTO INTERNO-ESTERNO
La volontà di legare l’architettura al contesto in cui si inserisce è evidente nel lavoro di Roca ed è sottolineata dalla scelta di utilizzare come materiali prevalenti la pietra e il legno quelli, cioè, presenti nell’area circostante l’edificio. Percorrendo gli spazi dell’abitazione si può notare che in ogni ambiente è fortemente ricercata questa stretta relazione. L’elemento esterno, rilettura del porticato tipico della tradizione, proietta lo sguardo sul giardino privato con la piscina e sulla pianura che si apre all’orizzonte; la zona giorno, nel corpo principale, vetrata e molto luminosa, conduce agli spazi collocati nella torre in cui una scala, parzialmente vetrata, e collocata esternamente all’involucro opaco, diventa promenade verso il terrazzo-solarium.
ORGANIZZAZIONE INTERNA
E’ chiaro il suo riferimento all’approccio di Louis Kahn nell’organizzazione della pianta in cui spazi serviti e spazi serventi sono articolati in modo da garantire una struttura funzionale e piacevole da abitare. Al centro del corpo principale in pietra locale è collocato un soggiorno molto ampio, luogo dello stare ma anche del riposo, con i servizi – cucina, lavanderia, servizi igienici e sgabuzzino – ai quattro angoli, separati ed evidenziati chiaramente anche tramite l’utilizzo di un differente materiale. La residenza, inizialmente costituita esclusivamente da questa parte, è stata ampliata tramite l’aggiunta di una “torre” in legno ruotata di 45° in cui sono stati collocati una camera da letto, uno studio e un terrazzo coperto.
RAPPORTO INTERNO-ESTERNO
La volontà di legare l’architettura al contesto in cui si inserisce è evidente nel lavoro di Roca ed è sottolineata dalla scelta di utilizzare come materiali prevalenti la pietra e il legno quelli, cioè, presenti nell’area circostante l’edificio. Percorrendo gli spazi dell’abitazione si può notare che in ogni ambiente è fortemente ricercata questa stretta relazione. L’elemento esterno, rilettura del porticato tipico della tradizione, proietta lo sguardo sul giardino privato con la piscina e sulla pianura che si apre all’orizzonte; la zona giorno, nel corpo principale, vetrata e molto luminosa, conduce agli spazi collocati nella torre in cui una scala, parzialmente vetrata, e collocata esternamente all’involucro opaco, diventa promenade verso il terrazzo-solarium.
VOLUMI PURI
L’edificio, pur nella sua articolazione, mantiene un impianto molto chiaro fatto di volumi netti: quattro prismi rivestiti in pietra delimitano il corpo principale, orizzontale a leggere la vastità della pianura circostante; il corpo a torre, a sviluppo verticale, aggiunto dal progettista in un secondo momento, richiama invece la presenza delle montagne alle spalle dell’abitazione. Come sostiene l’architetto stesso “durante la giornata la zona giorno, circondata dai blocchi di servizio, imita la valle; di notte la torre ricrea la montagna. Di notte mi rifugio nella sicurezza del monte, tornando all’alba sulla valle.”
L’edificio, pur nella sua articolazione, mantiene un impianto molto chiaro fatto di volumi netti: quattro prismi rivestiti in pietra delimitano il corpo principale, orizzontale a leggere la vastità della pianura circostante; il corpo a torre, a sviluppo verticale, aggiunto dal progettista in un secondo momento, richiama invece la presenza delle montagne alle spalle dell’abitazione. Come sostiene l’architetto stesso “durante la giornata la zona giorno, circondata dai blocchi di servizio, imita la valle; di notte la torre ricrea la montagna. Di notte mi rifugio nella sicurezza del monte, tornando all’alba sulla valle.”
CLIMA
Il contesto in cui l’edificio si colloca, la Calamuchita Valley, è una zona costituita da campi coltivati situata tra due catene montuose parallele. La lettura del clima locale, caratterizzato da inverni freddi e notti fresche tipiche delle aree collinari di questa valle, oltre che daun’escursione termica molto elevata tra giorno e notte, ha portato ad alcune scelte che influenzano il funzionamento climatico dell’abitazione. Il progettista ha scelto di utilizzare il vetro che, oltre a sottolineare il rapporto tra interno ed esterno consente un ottimo irraggiamento solare interno ed un accumulo termico durante le ore diurne; ad integrazione, per evitare eccessive dispersioni termiche nelle stagioni sfavorevoli, è stato studiato un “rivestimento” esterno: un sistema di persiane scorrevoli che, posizionate esternamente alla superficie trasparente siano in grado di contenere il calore accumulato all’interno dell’edificio. Questo espediente, lavorando insieme ai quattro blocchi in pietra con elevata inerzia termica, consente un ottimo funzionamento dell’intero impianto e hanno portato Roca e definire il suo un edificio che funzionecome “grotta e ombrello”.
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