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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Centro Giovanile di Niafourang: progettazione partecipata in Senegal

Il centro giovanile di Niafourang in Senegal, nasce su iniziativa di tre studenti d'architettura norvegesi, in collaborazione con i TYIN tegnestue, la Norwegian University of Science and Technology e la sponsorizzazione dello studio d'architettura Lund+Slaatto Arkitekter. Lo scopo é stato quello di mettere a disposizione della giovane popolazione locale, in condizioni economiche disagiate e colpita da un elevato tasso di disoccupazione, uno spazio di ritrovo con biblioteca e stanza per lo studio dotata di computer, e un'area esterna per eventi all'aperto. LA NASCITA DEL PROGETTO Niafourang é un piccolo villaggio di circa 300 abitanti, situato a 800 metri dalla costa del Senegal meridionale, a meno di 4 chilometri dal confine con il Gambia. Nel Dicembre 2010, l'associazione “Amici di Niafourang” decide di promuovere un progetto con l'intento di migliorare le condizioni di vita nel villaggio, puntando a incentivare lo sviluppo del paese e creando nuove opp

Vertical Farm: l’agricoltura in verticale

La crescita esponenziale dei grossi centri urbani prospetta scenari futuri quasi apocalittici: se terreni utili all’agricoltura ed all’allevamento saranno sacrificati all’edificabilità sarà sempre più difficile provvedere al fabbisogno di cibo. In tale ottica nasce l’idea dell’agricoltura verticale ovvero la realizzazione di Vertical Farm: vere e proprie fattorie all’interno di torri e grattacieli. Questo modello ha origini relativamente recenti: nel suo libro "Vertical Farming", Gilbert Ellis Bailey usa per la prima volta il termine “agricoltura verticale”, siamo nel 1915, riferendosi ad una nuova maniera di fare agricoltura molto più vantaggiosa poiché l’estensione in verticale avrebbe permesso di coltivare superfici maggiori. Oggi il paladino delle Vertical Farm è Dickson Despommier (nella foto), professore di Scienze della Salute Ambientale e Microbiologia presso la Columbia University nonché autore del libro “The Vertical Farm”: l’obiettivo è quello di coltivare i pro

La dieta mediterranea è la prima amica dell'acqua. Lo dice la doppia piramide

Gli alimenti più consigliati hanno anche il minore impatto in termini di consumo di risorse idriche. L'impronta idrica, cioè quanta acqua consumiamo effettivamente nelle nostre attività e in ciò che mangiamo, è uno dei principali indicatori - anche se tra i meno conosciuti - della sostenibilità ambientale. Per misurare il reale impatto dei singoli alimenti, il Barilla Center for Food & Nutrition ha ideato il modello della doppia piramide alimentare e idrica, che mette in relazione la tradizionale piramide alimentare con il relativo impatto dei suoi componenti: questa comparazione mostra come gli alimenti della dieta mediterranea, per i quali si consiglia un impiego frequente e regolare, abbiano il minore impatto in termini di consumo di risorse idriche. DOPPIA PIRAMIDE - Allo stesso tempo, quei cibi per cui la piramide alimentare consiglia un consumo moderato risultano essere quelli con la più alta impronta idrica. Adottare abitudini alimentari maggiormente «idrovore», ad esemp

Green jobs e green economy. I lavori del futuro sono sostenibili!

I dati dello studio “ Investire sul futuro : Più posti di lavoro con un bilancio dell’Unione Europea più verde”, curato dal WWF insieme ad altre associazioni ambientaliste internazionali e presentato lo scorso 16 febbraio in occasione dell’anniversario del protocollo di Kyoto, parlano chiaro: la Green Economy rappresenta una concreta possibilità per uscire da questa devastante crisi economica . Secondo tale report, basterebbe un finanziamento di 1 miliardo di euro per creare 29.000 posti di lavoro nel settore agricolo attraverso la realizzazione di infrastrutture sostenibili ed impianti ambientali. Finanziando con lo stesso importo il settore delle energie rinnovabili, i posti sarebbero addirittura 52.700; anche nel settore del risparmio energetico, beneficiando di questo ipotetico finanziamento, si creerebbero 25.900 nuovi posti di lavoro. Qualora ci fosse ancora bisogno di ulteriori conferme, ecco il Rapporto GreenItaly, curato dalla fondazione Symbola ed Unioncamere,

Clima, paesaggio, architettura: Tiburon House, una villa nella baia di San Francisco

Clima, paesaggio e architettura : questi i tre elementi che l’architetto italiano Andrea Ponsi ha cercato di coniugare nella sua Tiburon Beach House , una residenza per vacanze progettata nella Baia di San Francisco . Un contesto spettacolare e la posizione ai piedi di un pendio affacciato direttamente sul mare hanno offerto l’occasione di sperimentare la ricerca dell’armonia data da un legame forte con il contesto in cui l’architettura si inserisce. LA DISPOSIZIONE PLANIMETRICA L’impianto, che il progettista stesso definisce “ a girandola ”, è costituito da un vuoto centrale, intorno a cui si sviluppano quattro ali ben distinte e separate tra loro per forma e funzione . Area di ingresso e garage, zona notte, zona giorno e zona delle camere per gli ospiti si articolano nelle quattro diverse direzioni su un unico piano modellato secondo l’andamento del terreno con variazioni interne di quota in modo da cercare maggiore armonia con il paesaggio. Da ovest, dopo aver cost